di Grazia Chiarini
È difficile pensare, se non si prova, che delle immagini stilizzate, in bianco e nero, con parole e proposte di scrittura, siano capaci di suscitare tanti ricordi, emozioni e qualche lacrima soprattutto quando si “gioca” in presenza. Eppure, con il gioco “My Life”, elaborato nell’ambito del progetto europeo My Life in Europe, nella sua apparente semplicità ma con solide basi metodologiche, si può vivere tutto ciò. Ce lo raccontano sia i giocatori individuali sia coloro che giocano nei gruppi online, ai quali partecipano persone iscritte a varie associazioni come la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, la Società italiana di Medicina Narrativa, l ’Associazione Liberi Autori di Livorno e la FIDAPA di San Miniato.
“È stato un modo semplice e piacevole per ricordare. Inizialmente non pensavo che immagini così stilizzate, in bianco nero, mi potessero far aprire spazi interni trascurati o dimenticati da anni. È stata una bella sorpresa sentirmi coinvolta naturalmente e senza timori. Ho sentito la fluidità nei passaggi e come coltivare la fiducia in un orto condiviso. Grazie di cuore” scrive Brigitte, una partecipante al gioco individuale.
Emozioni ed entusiasmo si leggono anche negli occhi e nel sorriso di Annagrazia e delle altre partecipanti al gruppo in presenza presso la Biblioteca di Santa Croce sull’Arno, insieme a coloro che, pur appartenenti allo stesso gruppo, scrivono online da casa perché non possono venire in sede.
Anche questo si può fare con il gioco My Life: sentirsi vicini pur essendo lontani.
Le animatrici della RSA Meacci di Santa Croce sull’Arno e dell’RSA Villa Serena di Montaione raccontano dell’interesse che gli ospiti mostrano per questo gioco e delle storie, da loro registrate e trascritte, sulle prime sedici carte del mazzo da 64, come richiesto nella fase di sperimentazione iniziata da agosto 2022.
“Gli anziani, disposti in cerchio, ascoltano con attenzione chi narra un pezzetto della propria vita, stimolato dalla carta che viene mostrata. Sono contenti e desiderosi che arrivi il loro turno per raccontare la loro storia – descrive Irene, animatrice, della “Meacci”, che ha raccolto 16 storie per ciascuno dei partecipanti.
“Possiamo usare il gioco anche dopo la sperimentazione che termina in ottobre?” chiede Debora che, insieme a Fabiana, ha trascritto le storie raccontate dagli ospiti di Villa Serena, cogliendone i risvolti emotivi.
Certo! Il gioco è scaricabile gratuitamente dal sito di My Life in Europe e non ha limiti di tempo. È possibile, utilizzando lo stesso nome utente e password, scrivere di nuovo utilizzando lo stesso mazzo oppure sperimentando altri mazzi di carte, individualmente o in compagnia, scoprendo o ri-scoprendo che la propria vita è costituita da tanti piccoli ricordi che si intrecciano, si sommano, riemergono dall’oblio. Tessera dopo tessera possiamo costruire un mosaico sempre più grande, la prima rudimentale nostra autobiografia, che possiamo ri-leggere, ri- scrivere, ri-cucire, ri-pensare, re-inventare come in una magia. Possiamo poi, se lo desideriamo, leggere le storie che altri , come noi, hanno scritto e pubblicato sul sito di My Life in Europe, per conoscere, trovare esperienze comuni, nuovi spunti di riflessione e ricordi, come in un gioco di specchi.
Risuonano le parole di di P. Rinderknecht, e L. Pérez Aguirre, tratte dal “Manuale di Giochi per bambini e giovani”: “Il gioco […] provoca liberazione quando ci aiuta a scoprire, con l’allegria di una libertà che anticipa, altre maniere di essere, che rompono il circolo chiuso di ciò che sembra fatalmente immutabile.